UN NUOVO MODO DI PENSARE NOI STESSI

Un nuovo modo di pensare!.jpg

Un nuovo modo di pensare noi stessi.

Una recente discussione avuta in una chat mi ha riportato ad esprimere il mio parere sulla auto responsabilizzazione che l’uomo moderno deve assumersi se intende sopravvivere al cambiamento globale in atto.

Chi mi segue sa bene che io intendo sia dal punto di vista economico che sociale.

Ciò che mi veniva contestato è contenuto nell’articolo Reddito di cittadinanza: non basta dare redditi, occorre creare occupazione.

Ecco un brano di quella conversazione che condensa il mio punto di vista sul reddito di cittadinanza (che era il tema in oggetto).

Forse nel 1910 i contadini italiani e i contadini cinesi vivevano in una condizione simile, quindi “equa” (inteso come equivalente, non come congrua o corretta) tra di loro.

Oggi pretendere di tornare alla vita del 1910 senza però dover lavorare perché c’è qualche schiavo o robot mantenuto da un milionario illuminato e filantropo (ma poi vorrei vedere se i suoi eredi manterrebero la linea in eterno) a cui rubiamo per essere più ricchi è pura ipocrisia.

Con l’avvento dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, le produzioni delocalizzate torneranno in loco lasciando disoccupati anche quegli schiavi e ponendo fine alla globalizzazione o almeno al mercato (del lavoro) globale così come lo conosciamo oggi.

Quindi scegliete, volete la globalizzazione con il rischio che a breve saremo noi a diventare gli schiavi dei cinesi (meglio sarebbe dire dei tedeschi, ma è per rendere l’idea) e giocarvela oppure ritornare al 1910 senza pretendere che il resto del mondo ci venga dietro, ovvero rimanendo sì questa volta isolati in attesa che tutti capiscano che abbiamo ragione noi?

Forse dovremmo comprendere che il mondo è cambiato e che invece che riportarlo indietro dovremmo portarlo verso traguardi ulteriori.

Invece chi detiene il controllo delle tecnologie viaggia a velocità molto superiori alla nostra e decide come gli pare.

Occorre pensare a modelli economici e finanziari diversi che vadano oltre rispetto alla visione che abbiamo oggi.”.

Un nuovo modo di pensare!


Grazie ad un caro amico, Uri Raveh, ho potuto ascoltare un altro modo per esprimere un punto di vista simile al mio così come sto tentando di trarmetterlo attraverso la serie di articoli nella sezione XXI secolo su Economia Spiegata Facile.

Mi conforta incontrare a distanza persone che si preoccupano di ciò che sarà l’uomo del futuro.
Quale ruolo (o meglio strato) occuperanno le masse? E come si relazioneranno con le caste che le sovrasteranno e vice versa?


Gli articoli collegati tra di loro che tratteggiano il mio pensiero in materia di mutazioni sociali e rapporto uomo/macchina/potere:

 

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