Cos’è la moneta? Tutto sui soldi

cos'è la moneta

La moneta è l’unità di misura usata per calcolare il valore di mercato dei beni, permettere gli scambi e l’accumulo di risparmio. Quindi la moneta è anche un tramite, un veicolo di scambio di beni e servizi.

In pratica la moneta è il carburante dell'economia.


Cos'è la ricchezza secondo Costantino Rover


La moneta può essere fisica (cartacea e metallica), elettronica (impulsi elettrici che generano numeri sul vostro conto corrente, ovvero "bit"), magnetica (intesa veicolata su tessere magnetiche (bancomat e carte di credito).

Una buona definifzione di cos'è la moneta la trovi in questo articolo.


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PERCHÉ USIAMO LA MONETA?

La moneta prima ancora che un sistema di equilibrio e di facilitazione degli scambi è innanzitutto una forma di regolatore sociale e di controllo. Ti sei mai chiesto perché accetti di utilizzare la "tua" moneta anziché quella di un altro Paese? Eppure potresti tranquillamente vivere acquistando e vendendo in internet da e verso mercati stranieri.

Potresti farlo con la tua prepagata agganciata ad un conto corrente su Paypal o simile.

La risposta è che la moneta nazionale (nel caso dell'Euro è quella comunitaria) ti serve per una semplice ragione: perché il tuo governo ti chiede di pagargli le tasse in quella valuta.

Quindi, come vedremo in questo articolo, lo Stato emette moneta perché tassa nella stessa moneta, così se da una parte il cittadino la accetta su garanzia dello Stato (noi la accettiamo su garanzia della BCE - nota bene la differenza), dall'altra la richiede per poter adempiere alle sue politiche fiscali.

Allo stesso modo lo Stato obbliga sostanzialmente i cittadini a lavorare ed a produrre per il sistema al fine di dare loro la possibilità di guadagnare denaro in proporzione al loro operato, anzi in base alle regole del mercato.



QUANTO VALE LA MONETA?

Il valore della moneta è dato dalla quantità e qualità di beni e servizi che si possono acquistare in cambio di essa. La moneta perde valore, ovvero si svaluta, quando con la stessa quantità di denaro posso comprare meno beni e servizi.

Se quest’anno con 10 euro posso comprare 10 kg di patate e l’anno prossimo con gli stessi 10€ ne posso acquistare solo 9, allora significa che il denaro quest'anno “vale meno” rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Invece il valore della moneta all’esterno dello Stato viene stabilito sul mercato valutario, dove si incontrano domanda e offerta. Si confronta la domanda dollari in cambio di euro (per l'acquisto di beni e servizi made in USA dall'Europa) contro la domanda di euro in cambio di dollari (per l'acquisto di beni e servizi made in Europa dagli USA).

Dato che più una moneta viene richiesta e più il suo valore aumenta, confrontando le rispettive quantità domandate, ovvero la differenza di richiesta delle due monete, verrà stabilito il tasso di cambio della moneta, ovvero “quanti euro ci vogliono per acquistare un dollaro e vice versa”.


A COSA CORRISPONDE LA MONETA CHE C'È IN CIRCOLAZIONE?

So già che quando risponderemo a questa domanda te ne sorgeranno altre mille del tipo "Ah sì?" oppure "E da quando sta roba?" ma sappi sin d'ora che i soldi che usi tutti i giorni non corrispondono nessun controvalore in oro o altro bene fisico o prezioso al mondo sin dal 1971.

Infatti quando uno Stato o una Banca Centrale emette nuova moneta non sta a guardare se ha abbastanza oro in cassaforte per farlo o per avere la copertura sufficiente a garantire la nuova moneta.

Ora puoi già cominciare a riflettere su tante cose come ad esempio: "E dove li prende la BCE i soldi che ci presta su interesse visto che non è uno Stato e non POSSIEDE ORO?".

Bene adesso prenditi un paio di minuti per riprendere fiato e continuiamo.


GOLD STANDARD

All'inizio della sua storia il denaro (le monete in senso stretto) aveva un valore intrinseco (le monete erano d’oro, argento o convertibili in oro), ovvero era moneta-merce.

Successivamente le monete nazionali sono diventate banconote “convertibili” in oro (secondo la regola del GOLD STANDARD), ovvero era possibile presentarsi dal tesoriere dello Stato e questo dava il controvalore della banconota in lingotti d’oro (conversione).
Ciò significava che la quantità di moneta nazionale circolante era vincolata (e limitata) alla quantità di oro posseduta dallo Stato.

A causa di problemi pratici, come ad esempio il rischio connesso al trasporto dell'oro ed il fatto che questo doveva sempre essere disponibile, oltre anche il fatto che, complice la "generosa stampa di dollari", era diventato insensato legare la moneta ad un "valore" fisico, nel 1944 le cose cambiano.


Entra in vigore il concetto di MONETA FIAT, ovvero il cittadino assume con effetto immediato che il denaro che usa non sia garantito dall'oro. In seguito questo concetto giungerà a ciò che per noi oggi è normale, e cioè che la moneta viene garantita per autorità dallo Stato (o dall'organo emittente, cioè dalla BCE nel nostro caso).

Quindi in sostanza la moneta Fiat nei fatti è uno strumento d’acquisto basato sulla fiducia nell’ente che lo emette. 


Moneta fiat
Moneta fiat


Gli effetti di Bretton Woods

Dopo la conferenza di Bretton Woods del 1944 venne deciso un regime “misto”, il cosiddetto Gold Dollar standard”, accettando la proposta del delegato USA White e bocciando invece la proposta di Keynes.

Ecco perché:
a) il progetto di Keynes prevedeva la costituzione di una stanza di compensazione all’interno della quale i Paesi membri avrebbero partecipato con quote rapportate al volume del loro commercio internazionale, in base alla media dell’ultimo triennio. La compensazione tra debiti e crediti sarebbe dovuta avvenire tramite una moneta denominata Bancor. Sostanzialmente è quello che vorrebbero gli economisti keynesiani di oggi: equilibrio.

Un esempio pratico di ciò che Keynes intendeva con equilibrio è il seguente:


Se uno Stato prestava denaro ad un altro stabilendo un rapporto creditore/debitore il creditore avrebbe accettato di importare dal debitore merci sino a colmare il debito, quindi dando la possibilità al debitore di utilizzare i prestiti per sviluppare la propria economia.


Insomma Keynes pensava a ciò che consideriamo i veri INVESTIMENTI e non rapporti capestro che prevedano la sottomissione di uno Stato (o un "potentato") all'altro.

b) il sistema de Gold Dollar Standard l’unica valuta convertibile in oro era il dollaro mentre le altre mantenevano parità “semi-fisse” con il dollaro e di conseguenza con l’oro.
Tale sistema venne abbandonato nel 1971, quando il presidente americano Nixon decretò la fine della convertibilità in oro del dollaro.


Richard Nixon
Richard Nixon decretò di fatto la fine del gold standard nel 1971


PERCHÉ LA MONETA VENNE "SGANCIATA" DALL'ORO?

Le ragioni dello “sgancio della moneta dall’oro” furono essenzialmente due:

  1. l’oro nei “forzieri” di uno stato (riserva aurea) è LIMITATO. Ciò implica quindi che anche la quantità di soldi in circolazione sia limitata e non possa superare troppo la quantità d’oro posseduta nei forzieri dello stato. Massicce richieste di conversione rischierebbero di portare   al collasso il sistema e al crollo della fiducia nella moneta, dato che appunto essa si fonda sulla garanzia fornita dalla possibilità di conversione in oro.
  2. Il limite delle riserve in oro era anche un limite al controvalore dei beni e servizi scambiati in un’economia.
    In sostanza poteva accadere che non esistesse abbastanza oro per sostenere la domanda di moneta dell’economia.

Nel 71 c’erano troppi dollari in circolazione, si verificò un attacco speculativo sul dollaro (moltissime richieste di conversione) e Nixon fu costretto ad abbandonare la convertibilità in oro giungendo così alla moneta FIAT la cui garanzia non si basa sull’oro, ma sull’autorità dello Stato e sulla FIDUCIA verso lo stesso.

All’inizio la moneta FIAT era cartacea (scritture contabili e assegni bancari) mentre oggi gran parte della moneta è elettronica. Si calcola che di tutta la massa monetaria mondiale, la moneta fisica sia meno del 2%, una percentuale veramente irrisoria.

Il valore della moneta fiat odierna si fonda essenzialmente sul fatto che lo Stato ne impone l’uso ai cittadini per estinguere i rapporti di debito; cioè la chiede per il pagamento delle tasse e quindi ne costringe all'uso i propri cittadini.

 


 

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QUANTI SOLDI CIRCOLANO NELL'ECONOMIA MONDIALE?

Come appena accennato, si calcola che di tutta la massa monetaria FISICA mondiale soltanto il 2%, mentre in Italia il contante raggiungerebbe il 12%.

Il denaro è un accordo all’interno di una comunità che accetta di utilizzare “qualcosa” come bene di scambio RICONOSCIUTO ecco perché viene accettata anche la moneta elettronica.


CHI STAMPA I SOLDI?

Con la fine dello standard aureo nel 1971 (da allora il dollaro non è più convertibile in oro) la frase “stampare moneta” significa semplicemente CREARE DENARO DAL NULLA (cartaceo o elettronico), ovvero EMETTERE MONETA.

Non crediate comunque che basti stampare denaro e AUTOMATICAMENTE siamo tutti più ricchi. Come spiegato all'inizio, il valore del denaro è dato dai beni acquistabili con esso.

I soldi vengono emessi dalle Banche Centrali (BC) degli Stati. Tuttavia il “il denaro in circolazione” è creato soprattutto tramite il credito effettuato dal sistema bancario privato, su cui la BC ha scarso controllo.

Per saperne di più leggi l'articolo sulle banche.

Dal sito della Banca d’Italia, infatti, notiamo che a inizio 2013, in Italia, la percentuale di denaro “fisico” circolante rispetto al totale della massa monetaria (compresi i conti correnti bancari) corrisponde al 12% circa, come già ripetuto, quindi il resto viene creato dal nulla con i computer il che dovrebbe farvi sorgere delle riflessioni su cosa sia il denaro in reltà.

Ancora oggi reputiamo i soldi qualcosa di estremamente reale e tangibile, ovvero LIMITATO E LIMITABILE, mentre invece in teoria possono essere emessi all'infinito, come dimostra l'enorme bolla sui derivati che da soli corrispondono a 53 volte il PIL mondiale.

Ecco perché dovremmo abituarci a osservare che NON C'È LIMITE  AL DENARO EMITTIBILE E NON C'È LIMITE DI SPESA CHE REGGA SE VI SONO LE CONDIZIONI E LE NECESSITÀ CHE CIÓ AVVENGA.


La quantità di denaro che deve esistere e DEVE CIRCOLARE, deve essere pari alle capacità di spesa, ovvero al reale potenziale economico - CIOÈ PRODUTTIVO -  di una nazione*.

Insomma la moneta in circolazione deve essere SUFFICIENTE (né un soldo di più, né un soldo di meno) a MISURARE LA CAPACITÀ PRODUTTIVA DI UN PAESE, cioè deve essere in grado di misurare /quantificare il VALORE e rendere possibile lo scambio dei beni REALI ed i servizi che i cittadini sono capaci di produrre e consumare.

*per i fobici dell'inflazione


LA MONETA FIAT NON È QUINDI PRODOTTA MA EMESSA.

Sulla Rete è purtroppo comune leggere varie argomentazioni imprecise sul signoraggio e sui cosiddetti “utili dati dalla stampa della moneta”. Ma in realtà la moneta fiat non viene né prodotta né venduta, quanto semplicemente SCAMBIATA, SOLITAMENTE IN CAMBIO DI TITOLI DI STATO.

Gli interessi su questi titoli sono una partita di giro, nel senso che essi sono rigirati allo Stato (che della moneta emessa se ne fa garante), salvo una piccolissima percentuale che viene usata per coprire i costi della Banca Centrale.


LA BANCA CENTRALE DI UNO STATO.

La BC, benché compartecipata da istituti di credito privati, non hanno fini di lucro. Infatti il costo per emettere la moneta è dato solo dai costi di carta/metallo e della stampa/conio.

Il costo dell’emissione della moneta elettronica è ZERO.

La differenza tra valore nominale del denaro e costo di emissione dà luogo ad un utile da signoraggio, di norma percepito dallo Stato.


MONETE COMPLEMENTARI (cenni).

- Le monete complementari sono uno strumento di scambio con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale.

Non hanno corso legale

Vengono accettate su base volontaria

Come abbiamo detto più sopra: la moneta Fiat nei fatti è uno strumento d’acquisto basato sulla fiducia nell’ente che lo emette. In quest’ottica anche i coupon d’acquisto nei supermercati, i voucher, gli assegni, ecc. possono essere considerati moneta fiat a tutti gli effetti.


In quest’ottica, in alcuni Paesi illuminati, in particolari condizioni di scarsità economico/monetaria, si è ovviato alla crisi e conseguente mancanza di liquidità adottando una moneta alternativa detta “Moneta Complementare”.

Il caso più famoso è il “Wir” inventato in Svizzera nel 1934 da un gruppo di imprenditori che decisero di costituire un circuito di scambio di beni regolato con una moneta “virtuale”, chiamata wir e decidendo che 1 wir=1 franco svizzero.

Ancora oggi le aziende che commerciano in Wir sono 60.000 ed è pure nata una banca: la Wir Bank.

Alcuni esempi recenti in Italia sono lo SCEC dell'area di nord-occidentale, il Sardex in Sardegna e il GRANO in Sicilia.

Si può fare una moneta complementare pubblica?

La moneta complementare è contemplata sia dalla nostra Costituzione italiana che dallo statuto della BCE e dalle norme europee. Sembra incredibile, ma persino gli enti pubblici locali come i Comuni o le aziende pubbliche locali che erogano energia e acqua o altri servizi ai cittadini, hanno la facoltà di emettere una propria moneta complementare.

In tal caso verrà accettata anche in pagamento delle tasse locali.

Ci sono anche altri numerosi esempi di moneta complementare che circolano abitualmente e che tutti noi abbiamo in tasca. Gli esempi più comuni di moneta complementare che tutti noi usiamo quotidianamente sono:

Assegni bancari
Buoni carburante

Raccolte punti
Buoni pasto
Tessere dei supermercati
Buoni sconto
Buoni spesa

Ticket Restaurant è un esempio di moneta complementare che usiamo tutti i giorni


I buoni e le raccolte punti sono esempi di moneta complementare comunemente usati
I buoni e le raccolte punti sono esempi di moneta complementare comunemente usati


DI CHI È LA MONETA?

Contrariamente a quanto sostenuto dai signoreggiati, il diritto di proprietà, ovvero il diritto ad usare come preferisce la moneta è di chi ce l’ha in tasca. Quindi, le banconote che avete nel portafoglio o, per esempio, i depositi che avete in banca, sono vostri.

Il potere di emissione, o di autorizzare soggetti terzi (le banche) all'emissione, è invece proprio delle Banche Centrali.

I signoreggiati sostengono che l'Art. 1834 codice civile dimostri che le banche in cui depositiamo i nostri risparmi sia approprino dei nostri soldi.
Ecco l'articolo:

“Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante”

Questo non significa affatto che le banche ti abbiano espropriato i soldi.
Vuol dire che, quando depositi soldi sul conto corrente la banca può disporre liberamente del tuo denaro esattamente come fai tu quando è la banca a prestarli a te, ma che te li deve ridare su tua richiesta secondo modi e tempi previsti dal contratto.

Quindi non è vero che quando li metti sul conto corrente diventano proprietà della banca, come dicono i complottisti; sempre che non sia sottinteso che quando ottieni un prestito tu li abbia espropriati alla banca...


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 Il presente materiale va inteso come di pura divulgazione.
L'Economia Spiegata Facile: Benché i dati e i contenuti siano stati vagliati, provengano da fonti ufficiali, siano di valore scientifico e provengano da studi accademici e/o da statistiche ufficiali ed archivi storici, la loro esposizione è volutamente sintetica e semplificata al fine di renderli comprensibili al grande pubblico.
Questo materiale non sostituisce la lettura scientifica o lo studio accademico e/o di più alto profilo.
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15 pensieri su “Cos’è la moneta? Tutto sui soldi

  1. Una osservazione banale…. ma non facevate prima a dire che la MONETA E’ FANTASIA?
    Poi da questa osservazione, ragionata, proseguire?
    La moneta è vera per il popolo e per l’industria, l’artigiano il commerciante, il quale ricerca in essa il sostentamento e lo sviluppo economico…. PER LO STATO INVECE E’ UN MEZZO.
    Hitler lo ha ben spiegato.

    1. Ciao Orazio, quanto dici viene ripetuto più volte sia nel post immagine sotto alla frase “la moneta è il carburante dell’economia” che nell’articolo che parla delle banche: “In questo modo quindi la banca, basandosi sui depositi dei clienti è in grado di generare nuova moneta CREATA DAL NULLA per poi chiederne il rimbrso su interesse.”.

      Inoltre a supporto della comprensione degli articoli, come in questo caso, abbiamo inserito dei filmati che espandono o semplicemente spiegano in altri termini il tema del pezzo.

      Nel filmato, e nelle serate a tema aperte al pubblico, siamo ancora più espliciti dicendo bellamente che la moneta è l’unità di misura del valore del bene e dei servizi e che serve a fissarne il prezzo esattamente come con il cm ne misuriamo l’altezza o igr. ne misuriamo il peso.

      Comunque le tue osservazioni possono arricchire la trattazione, pertanto le inseriremo via via nei nostri articoli.

      Grazie.

      P.S. ESF è un blog aperto a quanti di coloro che hanno abilità di scrittura e facilità nella spiegazione dei temi economici, nel ruolo di autore. Se ti fa piacere saresti il benvenuto. Ogni autore ha il proprio profilo e gestisce a piacimento tempistiche e contenuti.
      Ti interessa?

  2. il problema è che i depositi o meglio i saldi di tesoreria che “ho” in banca non sono miei per legge. Sono di piena ed esclusiva proprietà della banca per legge. Quello che il “depositante ha è un credito. I crediti esistono solo se il debitore è solvibile. Non è detto che una banca sia sempre solvibile.
    L’ Art. 1834 del codice civile non è una opinione, le cazzate che ho letto da queste parti lo sono molto. Alla faccia dei contenuti vagliati.

    1. Tecnicamente, a livello di codice civile, è così: tu presti soldi alla banca. Infatti vanno al passivo dello stato patrimoniale bancario.
      Prestandoglieli ma mantenendo il diritto del “rimborso” quando più ti comoda cosa cambia?
      Se una banca fallisce e tu le hai affidato i tuoi risparmi te la prendi in corpo esattamente come se tu li avessi nascosti nel materasso e te li avessero rubati.

      Sei stato tu incauto ad affidarli alle persone sbagliate. Se il codice dicesse il contrario ma la banca fallisse vorresti sostenere che il mago Merlino te li farebbe saltare fuori per magia?

      I conti correnti sono sempre a rischio. A livello pratico è ovvio che il conto corrente sono soldi tuoi e non della banca.

      Tecnicamente la banca è obbligata a ridarti, a richiesta, tutti i soldi che le hai prestato. Ma non gli stessi, altri soldi di identica specie (euri, dollari, conchiglie) e valore.

      Il codice intende questo, anzi lo dice esplicitamente: http://www.brocardi.it/codice-civile/libro-quarto/titolo-iii/capo-xvii/sezione-i/art1834.html

      Claro?

  3. Il GRANO in Sicilia NON ESISTE, non è mai esistita questa moneta, è un fatto (un tentativo non riuscito) meramente mediatico.
    E’ anche un bene che non esista. Non ogni moneta complementare ha un valore, una dignità, ed una eticità. Ciascuna ha una sua valenza ed una sua storia. Nella fattispecie il c.d. Grano è una proposta che si fonda su una serie di GRAVI idee che tendono a riproporre un sistema estremamente coercitivo e conduttivo fondato sul debito, con un controllo bancario. Vi invito ad informarvi prima di citare esempi che sarebbe meglio evitare, di cui non riportare nemmeno il nome.
    Buona giornata.

  4. La fase di studio è completa. E’ un progetto vecchio che stenta a trovare spazi, è uno strumento di indebitamento, grave, aggressivo, intollerabile. Viene ciclicamente proposto a vari Comuni, cercando dei supporti di vario genere. Viene presentato parlando del sacro occhio che tutto vede… Se volete fare esempi vi consiglio di sceglierne uno tra le migliaia concretizzati, realistici, e produttivi di benessere. E’ un consiglio.

  5. Incredibile che tra le valute alternative si citano i punti fragola e il grano siciliano sorvolando acrobaticamente su tutto il mondo delle crittovalute, Bitcoin in primis. Omissione casuale o intenzionale?

    1. L’economia spiegata facile si prefigge di fornire informazioni inerenti l’economia reale.

      Dal libro di economia spiegata facile:

      “In questo libro affronteremo il tema della moneta vista come M1, ovvero quella moneta che utilizziamo tutti quotidianamente per lo scambio”
      AVVERTENZE , pag. 29

      “Mentre oggi ci troviamo agli albori delle criptovalute, i tipi di moneta oggi esistenti sono TRE:…”
      pag. 53

      Questa è la linea del sito.
      Sulle criptovalute magari ci torneremo in futuro

  6. Buongiorno, chiedo una delucidazione in merito all’affermazione che gli interessi sui titoli di stato sono un partita di giro che torna allo stato. Non mi è chiaro questo passaggio. Non è lo stato a pagare gli interessi alle banche? Potreste approfondirlo? Grazie.

    1. Ciao Giuseppe, dipende se è lo Stato a comprare i Titoli rimasti invenduti tramite la propria banca centrale.
      Se invece li vende a taerzi: banche e mercato in generale, allora gli interessi saranno dovuti a loro, una volta che i Titoli giungeranno alla scadenza e verranno rinnovati (come accade di solito).

  7. Buongiorno, considerato che la costruzione di regge in gran parte su questo, andrebbe anche approfondito come nasce che un kg di patate vale un euro,

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